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Abbiamo seguito “il caso” sulla stampa nazionale, rimbalzato perfino su parte della stampa estera, della Reggia di Caserta.
Non entriamo nel merito delle accuse sindacali di stakanovismo al direttore Felicori, riflettiamo piuttosto sulla posizione del nostro sindacato, la Cgil, che per voce del segretario generale Susanna Camusso, ha ritenuto opportuno non condividere l’operato delle altre sigle sindacali.
Non comprendiamo come mai generalmente parlando, si sia sempre pronti a puntare il dito contro la Cgil, accusata di “proteggere” e “difendere” i fannulloni, mentre quando il nostro sindacato si esprime diversamente, magari non condividendo le critiche all’autonoma determinazione professionale di un dirigente pubblico, si attribuisca appositamente basso profilo alla presa di posizione.
Tentando di disperdere e dissolvere il contenuto e il significato delle considerazioni di Susanna Camusso, nella generalità delle affermazioni espresse dalla globalità dei sindacati.
Siamo attenti a non confondere di volta in volta, di circostanza in circostanza, il senso e la sostanza delle posizioni assunte dalla Cgil, rispetto ad altre organizzazioni.
Teniamo molto a distinguere caso per caso, singolo evento per singolo evento, ciò che il sindacato intende esprimere e i motivi delle sue scelte.
Questo perché fin troppe volte, valutazioni superficiali e affrettate hanno fuorviato e mistificato il nostro modo di rappresentare la realtà. Disorientando e contribuendo ad alimentare pregiudizi sulla Cgil, specie a livello di opinione pubblica.
La Reggia di Caserta rappresenta una di queste infelici circostanze. Non avrebbe “fatto notizia” in questo caso che la nostra organizzazione potesse esprimere un parere in contrasto rispetto a quello delle altre sigle sindacali sulla permanenza all’interno della Reggia del dirigente.
Quindi si è tentato, almeno inizialmente e almeno da parte di qualche media di cancellare, questa “sottile” differenza nel modo di interpretare e rappresentare la realtà. Che invece, ribadiamo è legata non tanto al semplice fare politica, quanto piuttosto a considerare e comprendere singoli aspetti della vita lavorativa delle persone.
Siano esse dipendenti pubblici, piuttosto che privati, autonomi, subordinati, collaboratori piuttosto che funzionari, dirigenti, quadri, operai, pensionati, disoccupati…
E non ci ha messo tanto il presidente del consiglio Renzi, a puntare il dito contro “i sindacati” per accusarli e screditarli, facendoli passare per i difensori “della pacchia”.
Ma questa volta la Cgil non c'era..
Segreteria Filctem Cgil Venezia
Mestre, 30 novembre 2015
Spett.li
Arkema
Company Futura Marghera
Isolfin
Sapio - Crion
Sifagest
Sirai
Solvay Fluor Italia
S.P.M.
Syndial
Termisol Termica
Transped
Riva e Mariani
Versalis
Oggetto: dichiarazione di sciopero
Le segreterie territoriali FILCTEM-CGIL FEMCA-CISL UILTEC-UIL e le RSU del Petrolchimico ritengono inaccettabile la situazione che si è venuta a creare per il protrarsi dei problemi nell’ambito ENI, per la decisione di vendere la chimica di Versalis ad un fondo americano. Inaccettabile la rinuncia rispetto agli investimenti sulla chimica verde e alla manutenzione degli impianti del cracking che ha portato gli RLS a rassegnare le dimissioni come forma di denuncia a tale situazione. Inaccettabile la condotta antisindacale dell’azienda Versalis, come già spiegato nei precedenti comunicati, ma anche riteniamo utile il coinvolgimento di tutte le aziende degli appalti del Petrolchimico.
E’ necessario ricordare che le scelte di ENI su Porto Marghera creeranno un effetto domino che coinvolgerà tutte le aziende coinsediate dirette, indirette e le società degli appalti presenti all’interno dell’area del Petrolchimico.
Per questi motivi le scriventi OO.SS. dichiarano lo sciopero di tutte le aziende del Petrolchimico con presidio delle portinerie a partire dalle 05.00 di mercoledì 2 dicembre 2015 fino al raggiungimento dei minimi tecnici di Versalis.
Le segreterie territoriali di Venezia
Filctem-Cgil Femca -Cisl Uiltec-Uil
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