Vetrina HomePage - Raccolta capannone Petrolchimico
"Se la decisione è quella di abbandonare le attività progettuali legate all'Hydrogen Park di Porto Marghera, per la realizzazione di energia, debole è la speranza di vedere rinascere un polo industriale sul nostro territorio". Condividono questa stessa opinione le sigle Filctem, Fiom e Fillea della Cgil di Venezia. "Intravediamo - scrivono - seri rischi per il futuro del polo Petrolchimico, in quanto, non solo si è rinunciato ad una ricerca e un’applicazione di fonti alternative, ma la stessa dismissione degli impianti energetici presenti, potrebbe mettere a rischio le attività esistenti".
Le preoccupazioni del sindacato, a livello locale, sono legate anche al percorso nazionale di cessazione di innumerevoli impianti colpiti dalla crisi del termoelettrico, compresa la chiusura della centrale elettrica Volpi di Marghera, in un contesto di mercato energetico sempre più complicato. "La nostra preoccupazione - sottolineano assieme chimici, metalmeccanici e edili - è legata al tema della sopravvivenza della centrale Palladio di Fusina. Poiché non esiste un quadro normativo di riferimento è impossibile avviare, con determinazione ed efficacia, un percorso che affronti serenamente, e senza pesanti ripercussioni sui posti di lavoro e sull’indotto, una discussione sul suo destino. Edison, con una linea di intervento opposta, ha presentato un progetto per la realizzazione di una centrale a ciclo combinato per circa 800 megawatt, per il rifacimento della centrale di Marghera Levante; questo potremmo pensarlo come un’idea oltre che di mantenimento, anche di investimento produttivo. Ma in tutto ciò le istituzioni, e la Regione in primis, appaiono assenti".
"Il progetto prevedeva iniziative per l’utilizzo dell’idrogeno nella movimentazione pubblica - ricordano i sindacati -. Esempi di questa natura li abbiamo visti proprio con la creazione di un motoscafo adibito a trasporto pubblico. Sappiamo che nel contesto europeo le case automobilistiche, e non solo, stanno lavorando da anni e con buoni risultati su questi progetti, creandosi la vera opportunità di essere competitive nell’arco di un brevissimo tempo. Per questo è incomprensibile come sulla questione energetica non si apra una seria discussione non solo a livello nazionale, ma soprattutto a livello locale, perché un piano energetico regionale ci potrebbe mettere in una condizione più avanzata, visto che i mezzi ci sono e le società che determinano i mercati dell’energia, anche. Strategicamente è inaccettabile, stare fermi e attendere, senza una visione d’insieme, quale sarà lo scenario del prossimo futuro".
"Manca una prospettiva lungimirante di chi governa il territorio. E non in linea con gli investimenti e le innovazioni tecnologiche che certe aziende stanno facendo, proprio per garantirsi un futuro energetico a Petrolchimico - scrivono le sigle -. Sappiamo che il 2020 sarà un anno importante, a partire da quella data infatti molte imprese dovranno disporre, per stare dentro al mercato, di nuove soluzioni e soprattutto dell'utilizzo di fonti energetiche innovative". In questo contesto i sindacati leggono la rinuncia alla sperimentazione di Hydrogen Park a Marghera, come un errore strategico".
Non dimentichiamo progettualità, iniziative e speranze di ripresa legate all'ingresso del polo di Porto Marghera nelle aree di crisi complessa. " Il 2017 era iniziato con la notizia che finalmente il nostro territorio, sconvolto prima dalla sciagura delle privatizzazioni e dal malaffare economico, e poi dalla crisi internazionale, sarebbe stato aiutato aiutato dalla politica con incentivi a fronte di progetti concreti di reindustrializzazione. Le speranze di uscita dal tunnel della desertificazione industriale a Venezia possono diventare reali. Ma quello che serve - scrivono Fiom, Filctem e Fillea -, è l'impegno corale e convinto di tutti gli attori istituzionali, a partire da quelli locali: Comune, Regione, Confindustria, che assieme al sindacato, mettano in campo tutte le intelligenze e le competenze al fine di realizzare la ripartenza di quella zona industriale di cui quest’anno si festeggia il centenario".
Per i sindacati pensare al futuro industriale di Marghera significa "riportare al tavolo tutti i soggetti istituzionali politici ed industriali per creare le condizioni che garantiscano la permanenza delle attività del territorio. Rinunciare agli impianti energetici presenti oggi a Marghera potrebbe mettere a rischio tutte le attività presenti, non solo quelle strutturate ma addirittura quelle di nuova generazione. È evidente che l’uscita e la dismissione di queste attività, oltre avere conseguenze dirette sulla occupazione delle aziende interessate, avranno ripercussioni sull'economia locale, anche aumentando i costi energetici delle attività manifatturiere e chimiche".
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Sono passati ormai due anni dalla scomparsa del nostro caro amico e compagno Bruno Filippini.
La FILCTEM CGIL di Venezia continua a ricordarlo come un compagno che ha fatto vivere momenti indimenticabili e di valore inestimabile a chi, come molti di noi, si stava affacciando in un mondo così complesso come quello del sindacato, trasmettendo valori ed insegnamenti che difficilmente ci abbandoneranno.
Bruno ci ha fatti crescere lasciando dentro ognuno di noi un pezzo di sé stesso, è sempre stato per noi una spalla e ci ha sempre dato consigli, senza mai togliere autonomia di pensiero, per affrontare, con responsabilità, le grandi vertenze che abbiamo vissuto in questi ultimi anni.
Con le sue qualità e con i suoi consigli Bruno ci ha fatto capire quanto grande è la nostra organizzazione e come viverla.
Sono molti i valori che abbiamo assimilato standogli vicino, valori che ci accompagneranno per il resto della nostra vita, non solo sindacale.
Bruno è la storia del nostro Sindacato e del Petrolchimico di Porto Marghera e l’ha vissuta con grande responsabilità nei momenti più bui contro il terrorismo e quando il sindacato non aveva grandi radici all’interno delle grandi aziende.
Bruno diceva spesso: “Quando i lavoratori sono con te e condividono le scelte, nessuno può mettere in discussione quello che stai facendo”. Non è una frase banale, ma è un modo di rappresentare con forza, passione e determinazione i più deboli, quelli che subiscono ingiustizie, la parte della società che è sempre stata messa in discussione da chi ha un potere più alto.
Sei sempre con noi compagno!
La segreteria FILCTEM CGIL di Venezia
Mestre, 26 settembre 2019
Abbiamo appreso con sgomento ed incredulità la notizia della prematura ed improvvisa scomparsa della compagna Lucia Berto.
Lucia è stata segretaria generale della FILCEA Venezia, segretaria della CGIL di Padova e dal 2017 faceva parte della segreteria dello SPI Cgil di Padova.
Compagna storica e persona speciale, sempre in prima linea nella difesa dei diritti delle donne, dei lavoratori e delle lavoratrici.
La ricordiamo per il suo indiscusso impegno e professionalità alla guida della FILCEA di Venezia in un periodo politico-sindacale difficile e caratterizzato da profonde
trasformazioni del sito produttivo di Venezia.
Ricordiamo la sua umanità nel confrontarsi con le lavoratrici, i lavoratori e i propri collaboratori avendo sempre un momento di ascolto per ognuno di noi.
La FILCTEM CGIL di Venezia esprime il proprio cordoglio alla figlia Marina e alla famiglia
e ai compagni dello SPI CGIL di Padova.
La segreteria FILCTEM CGIL di Venezia