Vetrina HomePage - Raccolta capannone Petrolchimico
I Quadri sindacali di FILCTEM, FLAEI e UILTEC del Gruppo ENEL, riuniti a Roma il 7 settembre, sentiti gli interventi e le conclusioni delle Segreterie Nazionali, arricchiti dal dibattito sviluppato durante l’incontro, evidenziano come essendo l’ENEL una Società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che sviluppa gran parte delle attività in regime di Concessione Governativa, dovrebbe rispondere a quanto necessario al Paese, non pensando esclusivamente alle rendite finanziarie, ma reinvestendo gran parte degli utili sul territorio nazionale, ove l’ENEL stessa trae i suoi ricavi.
Riduzione di personale
C'è preoccupazione per il comportamento dei massimi Vertici di ENEL, rivolto a garantire solo il ritorno agli azionisti, senza preoccuparsi: dello stato in cui versano tutti gli Impianti (Reti di Distribuzione e Impianti di Produzione) per mancanza di rifacimenti e effettiva manutenzione; dell’allontanamento complessivo dell’azienda dal territorio, sia per quanto riguarda i recapiti commerciali che i presidi operativi; dell’eccessivo stress a cui è sottoposto gran parte del personale a causa della preoccupante riduzione degli organici che contribuisce all’incremento degli infortuni; dei mancati riconoscimenti di carriera, a fronte di attività che, negli anni, hanno portato i lavoratori ad acquisire nuove e più elevate professionalità.
Servizio Elettrico Nazionale
Preoccupazione anche per l’abbandono di circa 20 milioni di clienti, ora contrattualizzati in SEN (Servizio Elettrico Nazionale), e della vendita di tutti i Punti Enel diretti, presenti sul territorio, del “licenziamento” di tutti i giovani somministrati presenti in azienda; dell’alto stato di degrado delle Relazioni Industriali. L’attivo unitario sostiene e condivide l’azione messa in atto ai Tavoli della trattativa dalle Segreterie Nazionali e dall’intero comparto sindacale periferico, rivolta a difendere cittadini e lavoratori, e a riportare in Italia investimenti e lavoro di qualità, evitando le massicce esternalizzazioni a cui stiamo assistendo in questi anni.
La lotta
L’attuale situazione aziendale è la peggiore mai verificatasi negli ultimi decenni, per questo c'è condivisione dello sciopero già proclamato dello straordinario, dello spostamento di orario, delle ore di viaggio eccedenti il normale orario di lavoro. Tutte le Lavoratrici e i Lavoratori Enel sostengano con impegno le azioni di sciopero, senza lasciarsi intimidire da qualsivoglia pressione aziendale. L’attivo unitario impegna e dà mandato alle Segreterie Nazionali di proclamare ulteriori azioni di lotta. A tal fine, oltre alle iniziative già messe in atto, che andranno necessariamente confermate, chiede di proclamare 8 ore di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori di tutta l’Azienda e l'avvio immediato delle assemblee in tutti i posti di lavoro.
Richieste
È assolutamente urgente invertire la rotta! Tornare ad avere relazioni industriali in linea con la storia e la tradizione di questa azienda, al fine di aprire una stagione di nuova e più moderna di contrattazione aziendale; avere un congruo numero di assunzioni che consentano di svolgere le attività elettriche in sicurezza e con l’alta qualità che ha sempre contraddistinto questa azienda fino a qualche anno fa. Investire sugli impianti, sulle linee elettriche, sulle manutenzioni e sulla sicurezza; garantire il presidio commerciale e tecnico ai cittadini, a partire dal mantenimento dei punti Enel che, in un periodo di liberalizzazioni totali, sono l’unica ancora di salvataggio per l’utenza, a partire dalle fasce più deboli, garantire ai somministrati la loro stabilizzazione contrattuale. Riconoscere ai lavoratori e alle lavoratrici in servizio un corretto inquadramento contrattuale, in linea con le attività realmente svolte. In definitiva occorre che il management Enel comprenda le vere priorità e i doveri di una azienda italiana che lavora in regime di concessione, e che svolge un servizio socialmente e industrialmente essenziale per la nazione. Gli azionisti non possono essere esageratamente remunerati, mentre lavoratori e cittadini vengono costantemente penalizzati.
L’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, e il capogruppo in regione della Lega Nord, Nicola Finco, assistititi dall’Unità di crisi della Regione Veneto, hanno incontrato a Venezia, nella sede della Regione, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali regionali e territoriali dei lavoratori di Enel. I sindacati hanno espresso le loro preoccupazioni in merito al numero degli attuali occupati Enel in Veneto e, di conseguenza, sulla qualità del servizio che l’azienda sarà in grado di garantire nel territorio regionale. L’assessore e il capogruppo del partito di maggioranza hanno assunto l’impegno di invitare i vertici aziendali Enel a un incontro di confronto in regione, da organizzarsi a settembre, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori.
Da molti anni Enel, spiegano i sindacati, una delle più importanti società italiane a carattere multinazionale, sta mettendo in atto una lenta e costante cura dimagrante delle risorse umane nelle varie divisioni. Da aprile il personale di E-distribuzione del Veneto è in stato di protesta attraverso il blocco degli straordinari, dello spostamento d’orario e delle ore viaggio eccedenti il normale orario di lavoro perché la pesante riduzione del personale, pari al 23% in dieci anni di riorganizzazioni, ha fiaccato tutto il personale. Ora la situazione si è aggravata ulteriormente, specie per il territorio del Veneto, a seguito delle pesanti riorganizzazioni che nelle varie società Enel vuole mettere in campo da qui a fine anno: chiusura dei Punti Enel per i clienti del mercato di Maggior Tutela, riduzione del personale nella Centrale di Fusina (Porto Tolle è ormai definitivamente “spenta”), accorpamento delle strutture territoriali di E-distribuzione, riorganizzazione nell’ambito delle rinnovabili. Tutte queste riorganizzazioni penalizzano fortemente il Veneto. Per questo, sostenuti anche da un’azione nazionale unitaria a tutela del servizio, dei cittadini e del nostro territorio, abbiamo segnalato la situazione alle istituzioni e alla politica del Veneto.
Le segreterie regionali del Veneto della Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil hanno illustrato all’assessore Elena Donazzan, delegata dal presidente, la situazione in cui versa il gruppo Enel nel Veneto e le possibili ricadute negative che le scelte, recentemente presentate ai sindacati, porterebbero al servizio e alla stessa occupazione. L’assessore Donazzan, sentite le criticità illustrate, si è impegnata a convocare tutte le parti, azienda e sindacati, per i primi giorni di settembre. Filctem, FlaeI, e Uiltec valutando positivo l’esito dell’incontro, e visto l’impegno della Regione Veneto, auspicano che vengano riconosciute le giuste istanze da parte della Società Enel.
Risanamento, reinsediamento di attività produttive manifatturiere, ritorno degli operai a Porto Marghera, a partire dalle bonifiche sull'area. Sui marginamenti, prendendo spunto dagli interrogativi posti dal deputato Pd, Nicola Pellicani, al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, mercoledì, ribadisco che la cosa senz’altro più importante è la riqualificazione delle aree, un obiettivo che non va abbandonato o sottovalutato in nome di altri interessi di tipo speculativo.
Nella risposta del ministro Costa agli interrogativi del Pd, è stato messo in evidenza soprattutto il tema del completamento dei marginamenti, cosa che per noi rappresenta un aspetto del problema generale del risanamento e della decontaminazione dell'area. Ci pare di capire che i 178 milioni "da individuare", per finire le macroisole, Nuovo Petrolchimico e Fusina, potrebbero essere chiesti alle imprese. Cosa che potrebbe rappresentare un elemento di difficoltà per le imprese che insistono a Porto Marghera.
Segretario Filctem Cgil Venezia, Riccardo Colletti
Raggiunto accordo tra le parti per il rinnovo del CCNL 2019 - 2022.
La parte economica formata dagli elementi della retribuzione TEM (trattamento economico minimo) e TEC (trattamento economico complessivo) raggiunge un montante di salario complessivo pari a 129 euro.
L 'aumento sui minimi contrattuali (TEM) è 97 euro nel triennio:
30 euro gennaio 2019
27 euro gennaio 2020
24 euro luglio 2021
16 euro giugno 2022
Elemento distinto della retribuzione (EDR) 31 euro da gennaio 2019
1 euro per il turno notturno
In sintesi le modifiche riguardo la parte normativa:
alternanza scuola lavoro
Viene istituita la figura del delegato alla formazione.
Certificazione della formazione.
In tema di appalti viene istituto il coordinatore RlSSA di sito.
Segue comunicato ufficiale.
Raggiunto accordo tra le parti per il rinnovo del CCNL 2019 - 2022.
La parte economica formata dagli elementi della retribuzione TEM (trattamento economico minimo) e TEC (trattamento economico complessivo) raggiunge un montante di salario complessivo pari a 129 euro.
L 'aumento sui minimi contrattuali (TEM) è 97 euro nel triennio:
30 euro gennaio 2019
27 euro gennaio 2020
24 euro luglio 2021
16 euro giugno 2022
Elemento distinto della retribuzione (EDR) 31 euro da gennaio 2019
1 euro per il turno notturno
In sintesi le modifiche riguardo la parte normativa:
alternanza scuola lavoro
Viene istituita la figura del delegato alla formazione.
Certificazione della formazione.
In tema di appalti viene istituto il coordinatore RlSSA di sito.
Segue comunicato ufficiale.
Presente la FILCTEM CGIL BRINDISI quale componenti della delegazione nazionale.
Diverse le novità a partire dallo slittamento di un semestre della scadenza triennale, pertanto avrà valore da gennaio 2019 a giugno 2022. Il successivo sarà luglio 2022 giugno 2025.
Prevede il mantenimento dell’attuale EDR di 22,00€, a cui si aggiungeranno ulteriori 9,00€ da gennaio 2019. Si ricorda che da luglio 2018 l’EDR sarebbe dovuto essere cancellato.
Però prevede che l’ultima trance dell’attuale ccnl vigente di 15,00€ prevista per dicembre 2018 non venga erogata.
Gli aumenti economici sui minimi saranno come da tabella seguente, a cui va aggiunto l’importo di 22,00+9,00€ come EDR, alla categoria D1.
A1. 145,17€
Gen2019. 44,90€. Gen2020. 40,41€. Lug2021. 35,92€. Giu2022. 23,94€
B1. 118,77€
Gen2019. 36,73€. Gen2020. 33,06€. Lug2021. 29,39€. Giu2022. 19,59€
C1. 105,58€
Gen2019. 32,65€. Gen2020. 29,39€. Lug2021. 26,12€. Giu2022. 17,41€
D1. 97,00€
Gen2019. 30,00€. Gen2020. 27,00€. Lug2021. 24,00€. Giu2022. 16,00€
E1. 82,48€
Gen2019. 25,51€. Gen2020. 22,96€. Lug2021. 20,41€. Giu2022. 13,60€
F. 65,97€
Gen2019. 20,41€. Gen2020. 18,37€. Lug2021. 16,33€. Giu2022. 10,88€
Verrà riconosciuto un aumento di 1,00€ per indennità notturna.
Le verifiche sugli scostamenti inflattivi avverranno a giugno 2021, non prevedrà un automatismo ma una contrattazione ma soprattutto non toccherà i minimi ma agirà su EDR. E’ prevista la possibilità su base individuale di destinare quote di salario, di partecipazione, per la riduzione di orario di lavoro. Istituzione del fondo TRIS per il ricambio generazionale.
Sul mercato del lavoro è previsto la definizione di una nuova intesa a valle dell’attrazione dell’attuale Decreto Dignità o sue successive modifiche.
Importanti novità normative tutte accettate dalle parti datoriali, su formazione, salute e sicurezza. Dopo una lunga trattativa che ha sottolineato il gran lavoro fatto dagli iscritti che hanno avuto un ruolo importante nel suggerimento della piattaforma poi sottoposta alle parti datoriali.
La situazione a Murano è sempre più allarmante. Fornaci chiuse, cartelli “Vendesi” e un proliferare di strutture alberghiere nella completa indifferenza del Comune e della Regione, che non sembrano andare nella direzione di tutelare un sito significativo come quello di Murano.
Ma quale patrimonio dell'Unesco? Quello che stiamo vedendo in questi ultimi mesi è che ci sono interessi opposti alla conservazione di lavoro e imprese sull'isola. Questi segnali ci arrivano dalle feroci discussioni sulle destinazioni d’uso degli immobili. E a questi aggiungiamo l’ultimo elemento di novità, su cui non ho assistito ad alcuna presa di posizione, cioè la messa all'asta dello storico edificio in cui è situato il marchio di Venini. Quindi anche qui sorgerà un albergo?.
Inutile fare assemblee in cui si incontrano le varie parti per chiedere problematicità e richieste, se poi si hanno in mente altri disegni, che sembrano proprio andare nella direzione di fare di Murano un’isola di turismo e dormitorio. All'incontro di un anno e mezzo fa con il sindaco, Luigi Brugnaro, c'erano imprenditori, sindacati e varie associazioni, e ognuno spiegava le proprie esigenze, come la necessità di rafforzare la lotta alla contraffazione, la difesa del marchio, la difficoltà dell'andamento discontinuo della domanda e la concorrenza, anche sleale, rispetto al vetro prodotto sull'isola, con costi più alti e difficoltà ben maggiori, compreso il costo del lavoro. Bene, a valle di quell’incontro non è accaduto nulla, se non chiusure di aziende con lo scopo di convertirle in strutture ricettive, o altre attività non affini all’isola del vetro di Murano. Misuriamo un conflitto d'interessi, non solo istituzionali, ma anche fra imprenditori.
Poi arriva la questione del cadmio. Con un dispositivo della Comunità Europea che obbliga, nell’arco di 3 anni, tutte le aziende, a non utilizzare più l'elemento. Ma l’eventuale studio delle composizioni di materiali alternativi, per i colori del vetro, viene affidato a un’azienda qualsiasi. Sparisce la funzione del centro sperimentale, che è sempre esistito, e che in stretto rapporto con i produttori consentì in passato di trovare le combinazioni giuste per non utilizzare più piombo e arsenico.
Siamo d’accordo che è necessario adeguarsi e rispettare l’ambiente e la salute. Ma pretendiamo anche che i prodotti introdotti in Italia abbiano le stesse caratteristiche e composizioni di quelli che devono essere fatti in loco, nel rispetto delle regole, affinché non ci sia competizione al ribasso. Il marchio deve essere un elemento attraverso cui le istituzioni, e chi lavora nell’ambiente, difende le garanzie prescritte dalla Comunità Europea. Credo sia arrivato il momento di affrontare la situazione di Murano concretamente, con meno slogan e più fatti a sostegno di un patrimonio millenario sciupato da interessi privatistici che prediligono il denaro veloce.
Parliamo Di Lavoro @ParliamoDiLavor
RT @filctemcgil: #Salute e #Sicurezza. #Ccnl #Chimica, @soniapa1970: “Nel nuovo accordo è stato importante introdurre il delegato sicurezza…
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RT @cgilnazionale: ⚙️Giornate del Lavoro #GdL2018
Qui gli appuntamenti odierni 👇 https://t.co/BEATLHSMAH
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RT @cgilnazionale: “Se non ripartono gli investimenti pubblici e privati il Paese non riparte. Serve una regia, un intetvento pubblico e l’…
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RT @cgilnazionale: ⚙️Landini “Il fatto che parti sociali che difendano interessi diversi si confrontano è fondamentale. Mon si può pensar…