Vetrina HomePage - Raccolta capannone Petrolchimico
▪️È stato firmato in Regione da parti sociali ed istituzioni il “piano strategico regionale sulla salute e sicurezza sul lavoro”. Si tratta di un primo approdo, fortemente voluto dal sindacato mobilitatosi a tutela della vita e della salute dei lavoratori dopo i tragici eventi che hanno seminato lutti nelle aziende della regione.
Il piano prevede, tra l’altro, l’aumento (intanto di 30 unità, destinate a crescere nei prossimi due anni) dell’organico degli Spisal le cui carenze sono state più volte sottolineate da Cgil Cisl Uil.
È inoltre istituito un tavolo permanente che dovrà attuare e monitorare l’applicazione del Piano Strategico.
▪️“È il primo miglio di una strada ancora lunga e tutta da percorrere”, commenta Christian Ferrari, Segretario Generale della Cgil del Veneto che guarda ai prossimi passi da compiere, primo fra tutti quello verso un protocollo tra le parti sociali che abbia al centro investimenti e modelli organizzativi per un lavoro sicuro e di qualità.
▪️“In un 2018 terribile, che ha consegnato alla nostra Regione l’inaccettabile primato in Italia per morti sul lavoro – sottolinea Ferrari – quella di oggi rappresenta una giornata positiva: il Piano Strategico firmato questa mattina costituisce un primo risultato per il mondo del lavoro veneto, reso possibile innanzitutto dalle lavoratrici e dai lavoratori. Con la loro mobilitazione di questi mesi, con gli scioperi, con la grande manifestazione unitaria di Padova hanno portato l’emergenza “salute e sicurezza sul lavoro” dalle pagine di cronaca nera dei quotidiani al centro dell’agenda politica ed economica regionale.
▪️Il nostro pensiero – aggiunge Ferrari – va prima di tutto ai familiari delle oltre 40 vittime che, dall’inizio dell’anno, hanno perso la vita nei luoghi di lavoro della nostra regione. È innanzitutto per loro che abbiamo aperto una vertenza – con le parti datoriali e nelle Istituzioni regionali – che non si chiude certo oggi, anzi potremmo dire che oggi si apre veramente, perché – per quanto ci riguarda – potremo dichiararci soddisfatti solo nel momento in cui gli incidenti mortali saranno estirpati dal tessuto produttivo veneto”.
Quanto al piano, “gli obiettivi previsti e in particolare l’avvio di un percorso di rafforzamento degli organici degli SPISAL – con una misura iniziale di 30 nuove assunzioni nel 2018 che dovrà essere ulteriormente implementata nel 2019/2020 – rappresentano una prima risposta concreta ma sicuramente non conclusiva né risolutiva”, dice Ferrari.
▪️Si tratta, insomma, del “primo tratto di un cammino ancora molto lungo che dovrà portarci dalla vergogna dell’attuale primato nazionale a diventare una regione virtuosa nell’applicazione delle norme sulla sicurezza, nei controlli, nella tutela a 360 gradi della salute dei lavoratori. Siamo ancora ben lontani da questo obbiettivo.
Nessun trionfalismo dunque, ma la semplice convinzione di aver finalmente intrapreso la strada giusta, una strada che vogliamo percorrere fino in fondo, non solo nel confronto con le Istituzioni, ma nella dialettica con le parti datoriali, cui spetta ora assumersi le proprie responsabilità.
Il rilancio di una vera strategia per la salute e sicurezza nella nostra regione non potrà infatti dirsi completo sino a quando anche le Parti datoriali non assumeranno impegni seri e precisi sul fronte degli investimenti, dei modelli organizzativi, del lavoro sicuro e di qualità, considerando la salute di chi lavora una condizione della produzione che non ammette deroga alcuna.
▪️Questo aspetto fondamentale – osserva Ferrari – oggi ancora manca. Ed è per questo che abbiamo chiesto e ottenuto dal Presidente della Regione di farsi promotore e garante affinché il primo compito del Comitato di coordinamento regionale per la sicurezza sul lavoro – il tavolo permanente che dovrà attuare e monitorare l’applicazione del Piano Strategico –sia la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra le Parti sociali che abbia al centro questi obiettivi e che assuma coerenti impegni in questa direzione da parte delle Associazioni datoriali, a cominciare da Confindustria.
Il tavolo regionale per la sicurezza non si conclude quindi con la firma di oggi, ma – se così possiamo dire – rimane convocato in maniera permanente per perseguire una strategia di lungo periodo, la cui attuazione va monitorata costantemente e il cui traguardo potrà dirsi raggiunto solo con un’inversione di tendenza e una vera e propria svolta nella tutela della salute dei lavoratori veneti”.
Il 12 luglio si sono aperte a Roma le trattative per il rinnovo del contratto Chimico, Emilio Miceli:"Si è chiusa una fase di aumento generale degli orari di lavoro, adesso si deve aprire una nuova fase che vede nella diminuzione degli orari uno degli obiettivi". L' 11 luglio 2018, sempre a Roma, l'assemblea nazionale delle strutture e dei delegati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, si è riunita ed ha approvato all'unanimità - dopo il "via libera" ottenuto con ampi consensi da parte dei tanti lavoratori partecipanti alle assemblee territoriali - la piattaforma per il rinnovo del contratto del settore chimico-farmaceutico (oltre 176.000 i lavoratori interessati, dipendenti da più di 2700 imprese), in scadenza il 31 dicembre 2018. La piattaforma sindacale – che prevede, tra le altre, una richiesta di aumento salariale di 130 euro complessivi (TEC), di cui 95 euro di trattamento minimo (TEM), per il triennio 2019-2021 - è stata subito presentata alle associazioni imprenditoriali di riferimento (Federchimica, Farmindustria).
"Noi vogliamo che il nuovo contratto della chimica accolga tutte le potenzialità dell'accordo interconfederale e rappresenti plasticamente il cambio di fase economica. Abbiamo alle spalle anni difficili, oggi ci sono le condizioni per premiare il lavoro": lo ha detto oggi Emilio Miceli, segretario generale della Filctem Cgil.
I lavoratori del distretto calzaturiero della Riviera del Brenta si portano a casa, anche per l'anno 2018, il premio di distretto. A riferirlo sono i sindacati che, il 9 luglio scorso, hanno raggiunto con Acrib un'ipotesi di accordo che prevede il riconoscimento econonomico per le maestranze, in proroga rispetto all'anno precedente: un ammontare di 1080 euro lordi (calcolati di fatto sulla base del raggiungimento degli obiettivi aziendali).
"Crediamo che aver riconfermato questo premio, nonostante la crisi di settore, sia merito del lavoro e dell’impegno giornaliero degli addetti- dice Michele Pettenò della Filctem Cgil Venezia, sigla che insieme a Cisl e Uil si è seduta al tavolo delle trattative -. Ma consciamo anche le potenzialità del settore e la professionalità, l'impegno e la dedizione delle maestranze, per questo riteniamo che il merito, in prospettiva, debba essere sempre più valorizzato".
"Il lavoro umano nelle calzature determina il valore stesso dei prodotti artigianali, che finiscono sui mercati di tutto il mondo - dice Pettenò -. Allo stesso modo ammettiamo che il comparto subisca le crisi e le oscillazioni della domanda a livello internazionale. Ma siamo fiduciosi, perché questa nicchia ha sempre saputo reagire e contrastare i periodi più duri. Crediamo, per il futuro, nella necessità di rafforzare il confronto continuo con le imprese e i meccanismi che valorizzano il distretto e le sue parti".
Carissime e carissimi, le Segreterie di CGIL CISL UIL di Venezia convocano la 12^ Assemblea provinciale dei delegati aziendali, delle RSU e degli RLS/RLST sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per il giorno venerdì 13 luglio 2018 dalle ore 9.00 presso il Capannone del Petrolchimico a Marghera Venezia. Il titolo di questa 12^ edizione dell’assemblea è “Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro: la gestione oltre l’emergenza”. In un mondo del lavoro, ancora funestato da numerosi incidenti ed infortuni malgrado anni di impegno e mobilitazioni del Sindacato e delle sue rappresentanze, rendere più esigibile la prevenzione sulla base di norme e regole per la salute e la sicurezza sul lavoro deve essere la priorità. CGIL CISL UIL di Venezia ritengono indispensabile continuare a lavorare per rafforzare l’azione sindacale dando voce e autorevolezza alle nostre rappresentanze sindacali (RSU e RLS) nei luoghi di lavoro e nelle occasioni della contrattazione collettiva, nei tavoli negoziali, in particolare sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Considerando l’importante percorso intrapreso a livello regionale da CGIL, CISL e UIL del Veneto con la Regione Veneto, chiediamo a tutte le strutture di CGIL CISL UIL di Venezia, l’impegno a diffondere in tutti i luoghi di lavoro questa iniziativa al fine di garantire la presenza qualificata del maggior numero di delegate e delegati per la riuscita di questa importante assemblea.
"Dopo anni di legislazione del lavoro all’insegna della precarizzazione e della deregulation, il cui prezzo più alto l'hanno pagato le giovani generazioni, siamo di fronte ad un primo – parziale – segnale di inversione di tendenza", afferma Christian Ferrari, segretario generale Cgil Veneto.
"Gli allarmismi e le veementi proteste delle organizzazioni datoriali, comprese quelle venete, sulle difficoltà che queste scelte determinerebbero per i lavori stagionali, in particolare nell'ambito del turismo e dell'agricoltura, sono del tutto infondate e strumentali. Le imprese infatti hanno a disposizione tutti gli strumenti legislativi e contrattuali necessari per rispondere alle esigenze di stagionalità e di flessibilità, che il provvedimento non tocca affatto. Anzi, anche in questo campo c'è un eccesso di flessibilità.
Quello che ci auguriamo è che questo primo intervento non venga subito contraddetto dalla reintroduzione dei voucher, che rappresentano in assoluto la forma più estrema di precarietà: il lavoro “usa e getta” che – dati INPS alla mano – non ha mai ridotto quello sommerso ma lo ha anzi allargato sostituendo le forme flessibili contrattualizzate in una logica di dumping al ribasso e di concorrenza sleale a danno dei lavoratori e delle aziende serie che rispettano le leggi e i contratti. Ovviamente per garantire davvero un lavoro dignitoso occorre ben altro, e la strada è ancora lunga. Anche rispetto ai licenziamenti illegittimi in cui il decreto interviene aumentando l’indennizzo ma rimanendo in una logica di monetizzazione del lavoro.
La Cgil ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare più sottoscritta della storia della Repubblica (a proposito di democrazia diretta): la Carta dei diritti universali del lavoro, che prevede un corredo di diritti fondamentali da garantire a tutti i lavoratori – dal lavoro subordinato alle partite IVA – a prescindere dalla tipologia contrattuale. Senza un vero cambiamento, senza rimettere al centro la persona che lavora, nessuna ripresa economica seria e duratura sarà possibile".
Christian Ferrari, Segretario generale Cgil Veneto
“389 VITTIME”
LA STORIA DI UN ECCIDIO CHE NON RACCONTA DI UNA GUERRA MA DELLA QUOTIDIANITÀ’ LAVORATIVA IN ITALIA.
DA GENNAIO A MAGGIO 2018 SONO 271 I DECESSI RILEVATI IN OCCASIONE DI LAVORO E 118 IN ITINERE.
LA MEDIA E’ DRAMMATICA: 77 INFORTUNI MORTALI AL MESE.
La storia di un eccidio che non racconta di una guerra ma purtroppo della quotidianità nei luoghi di lavoro nel nostro Paese. Sono 389, infatti, le vittime rilevate da gennaio a maggio 2018 in Italia. E sono 271 quelle registrate in occasione di lavoro, mentre 118 quelle in itinere, 26 delle quali sono donne. Un’istantanea che nessuno vorrebbe vedere quella scattata dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega di Mestre (sulla base dei dati INAIL), perché proietta l’immagine di un’emergenza che non conosce fine. Con una media di mortalità inquietante: 77 vittime al mese, considerando i morti in occasione di lavoro e in itinere.
Ed è ancora la Lombardia ad indossare la maglia nera con il più elevato numero di vittime in occasione di lavoro (39 decessi); seguono: l’Emilia Romagna (34), il Veneto (31), il Piemonte (24), la Campania (22), il Lazio (20), la Toscana (16), il Friuli (13), Calabria e Sicilia (11), Basilicata e Liguria (8), Sardegna e Puglia (7), Marche (6), Abruzzo (5), Umbria (4), Molise (3), Trentino Alto Adige (2).
I settori in cui si contano il maggior numero di vittime in occasione di lavoro sono quelli delle Costruzioni (con 43 decessi), quello delle Attività Manifatturiere che, come il settore Trasporto e Magazzinaggio, fa rilevare 37 morti. Nel settore Commercio e Riparazione di autoveicoli e motocicli sono stati rilevati 17 morti sul lavoro.
La maggior parte delle vittime rilevate in occasione di lavoro aveva un’età compresa tra i 55 e i 64 anni.
La provincia in cui si conta il maggior numero di infortuni mortali sul lavoro è Roma (19 decessi). Seguono: Milano (15), Napoli e Torino (12), Udine (10), Bologna (9), Modena (8), Brescia e Treviso (7). Le donne che hanno perso la vita nel 2018 in occasione di lavoro sono state 19. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 45 pari al 16,6% del totale.
Al fine di promuovere e diffondere la Cultura della Sicurezza sul Lavoro, ci auguriamo che il comunicato non solo sia un utile strumento di lavoro per Voi ma anche una fonte di riflessione e di analisi di fronte alla grave situazione che colpisce la nostra Penisola.
Sette vittime sul lavoro in 30 giorni, in Regione. Un bilancio tragico per il mese di maggio in Veneto. A raccontare l’emergenza, sulla base degli ultimi dati Inail, è l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega di Mestre. A descrivere le difficoltà, in un ambiente simile a quello in cui ha trovato la morte martedì Alin Shamiul, cittadino 33enne bengalese, operaio della HotelService di Mestre, sono i lavoratori di una lavanderia industriale di Mira.
Parliamo Di Lavoro @ParliamoDiLavor
RT @filctemcgil: #Salute e #Sicurezza. #Ccnl #Chimica, @soniapa1970: “Nel nuovo accordo è stato importante introdurre il delegato sicurezza…
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RT @cgilnazionale: ⚙️Giornate del Lavoro #GdL2018
Qui gli appuntamenti odierni 👇 https://t.co/BEATLHSMAH
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RT @cgilnazionale: “Se non ripartono gli investimenti pubblici e privati il Paese non riparte. Serve una regia, un intetvento pubblico e l’…
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RT @cgilnazionale: ⚙️Landini “Il fatto che parti sociali che difendano interessi diversi si confrontano è fondamentale. Mon si può pensar…