Care colleghe, cari colleghi,
il comunicato unitario delle segreterie nazionali Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil che spiega le ragioni della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto
del settore elettrico 2016-2018 (60.000 i lavoratori interessati) scaduto da un anno, e le motivazioni dello sciopero generale di 8 ore proclamato per il 13 gennaio 2017.
Con una novità di rilievo: i sindacati comunicheranno alle aziende che le trattenute dei lavoratori reperibili, che comunque parteciperanno allo sciopero, vadano a beneficio delle popolazioni colpite dal terremoto.
Filctem-Cgil Comunicazione
IL GIORNO 13 GENNAIO 2017
SCIOPERO GENERALE DI 8 ORE PER TUTTO IL SETTORE ELETTRICO. FALLITO IL TENTATIVO DI CONCILIAZIONE AL MINISTERO DEL LAVORO
Lunedì 5 dicembre, nell’incontro presso il Ministero del Lavoro tra le Segreterie Nazionali di FILCTEM-FLAEI-UILTEC e la Delegazione datoriale, che sta negoziando il rinnovo del Contratto del Settore Elettrico, è fallito il tentativo di conciliazione.
Come si ricorderà, in data 24 novembre u.s., alla presenza della Delegazione trattante, abbiamo dovuto registrare un arretramento delle posizioni aziendali, nonostante tutto lasciasse presagire una soluzione positiva del negoziato, rimanendo comunque da definire la parte economica. Ciò ha prodotto una rottura che ha portato all’avvio delle procedure per proclamare lo sciopero.
Nell’incontro al Ministero del Lavoro, le Segreterie Nazionali hanno ricordato quanto accaduto in questi lunghi mesi di trattativa, sottolineando come il Sindacato elettrico, in questi anni di forte crisi, sia stato un elemento impegnato e responsabile, che ha accompagnato i pesanti processi di efficientamento e di riorganizzazione nell'interesse dei Lavoratori e delle stesse Aziende, in presenza di situazioni difficili da sostenere (chiusura di Centrali elettriche, esuberi di personale, avanzamenti tecnologici, calo dei consumi, ecc.).
E’ stato anche ricordato che la tradizione degli elettrici non è quella di un Sindacato che ha usato lo sciopero in maniera leggera e indiscriminata, accettando, da ultimo, di sottoscrivere un accordo sulla regolamentazione dello sciopero molto severo, pur di garantire la continuità del servizio a Cittadini e Imprese.
Ma alle Aziende elettriche tutto questo non è bastato!
In questi mesi di negoziato, abbiamo sempre dichiarato la nostra volontà di fare di questo rinnovo contrattuale una vera occasione per costruire un sistema in grado di supportare la transizione industriale; abbiamo proposto modelli partecipativi di rafforzamento del ruolo sindacale nel sistema di relazioni industriali. Di contro ci siamo ritrovati proposizioni aziendali di flessibilità gestionali di efficentamento di costi, di superamento di spazi di contrattazione di confronto con l'obiettivo di ridurre la funzione ed il ruolo negoziale del sindacato su importanti istituti come Reperibilità, Orario di Lavoro, Turni, Trasferimenti, Provvedimenti disciplinari, ecc.. A nulla sono valsi i nostri tentativi di far retrocedere le Aziende dalle loro rigidità: è del tutto evidente la volontà di voler sfidare Lavoratori e Sindacato!
PER QUESTI MOTIVI FILCTEM-FLAEI-UILTEC PROCLAMANO OTTO ORE DI SCIOPERO PER TUTTI I LAVORATORI DEL SETTORE ELETTRICO PER IL GIORNO 13 GENNAIO 2017
PER TUTTI I LAVORATORI DELLE CENTRALI DI PRODUZIONE LO SCIOPERO SI ARTICOLERA’ DURANTE LA SETTIMANA CHE VA DAL 9 AL 13 GENNAIO 2017 SECONDO UN CALENDARIO CHE SARA’ PREDISPOSTO
FILCTEM-FLAEI-UILTEC DICHIARANO INOLTRE IL BLOCCO DEGLI STRAORDINARI DAL GIORNO 17 DICEMBRE 2016 AL GIORNO 16 GENNAIO 2017 (CON ESCLUSIONE DEL PERIODO COMPRESO
FRA IL 20 DICEMBRE 2016 E IL 6 GENNAIO 2017).
CONFERMANO IL BLOCCO DELLE RELAZIONI SINDACALI IN TUTTO IL SETTORE FATTO SALVO GLI INCONTRI PREVISTI DALLE PROCEDURE DI LEGGE E QUELLI LEGATI A SCADENZE TEMPORALI NON RINVIABILI.
I Lavoratori, che in questi duri anni, hanno dovuto registrare condizioni di lavoro molto diverse dal passato in termini di ritmi di lavoro intensi e flessibilità di ogni tipo (lo hanno fatto con grande spirito di sacrificio, perché consapevoli dell’importante ruolo che rivestono all’interno del Sistema paese), non rimarranno indifferenti a queste provocazioni e sapranno rispondere compatti con questo sciopero.
Non è possibile assistere al ritorno di importanti margini economici per le imprese del settore e di lauti dividendi per gli Azionisti, senza che questo non produca effetti positivi anche ai Lavoratori che rappresentano il capitale umano altrettanto importante per tutte le Imprese.
Il 13 gennaio si sciopererà per la dignità del lavoro elettrico e per non fare arretrare il contratto elettrico!
Si sciopererà per un Contratto giusto e per dimostrare che le Imprese Elettriche, senza l'impegno delle Lavoratrici e dei Lavoratori, non sarebbero in grado di fornire ai Cittadini
italiani un servizio di qualità, come è sempre avvenuto nel corso degli anni.
E’ L’ORA DELLA RESPONSABILITA’ PER LE IMPRESE ELETTRICHE ITALIANE!
N.B. Comunicheremo alle Aziende elettriche che le trattenute dei Lavoratori reperibili, che comunque parteciperanno allo sciopero, vadano a beneficio dei terremotati.
LE SEGRETERIE NAZIONALI FILCTEM-CGIL FLAEI-CISL UILTEC-UIL
Roma, 7 dicembre 2016
PROCLAMATE 8 ORE DI SCIOPERO PER IL MANCATO RINNOVO DEL CCNL ELETTRICO - 24 novembre 2016
-ARROGANZA SENZA PRECEDENTI NEI TESTI EMENDATI DALLE AZIENDE-
A fronte dell’irresponsabilità delle Aziende che provocatoriamente hanno inviato dei Testi
contrattuali inaccettabili, emendati da Assoelettrica, Utilitalia e da Energia Concorrente, le
Segreterie Nazionali FILCTEM-Cgil, FLAEI-Cisl, UILTEC-Uil hanno deciso di rimettere ai mittenti
tali testi ritenendoli provocatori e non rispettosi del prolungato confronto fino ad oggi
sviluppato.
Tale decisione da parte delle Aziende è irragionevole e inopportuna considerando soprattutto
la fase delicata che sta attraversando il Paese sul piano del fabbisogno energetico nazionale ed
europeo e i lauti introiti che stanno incamerando tutte le Aziende del settore, sia quelle di
distribuzione che quelle di generazione.
Le Segreterie Nazionali proclamano:
8 ore Sciopero, il blocco dello straordinario e degli spostamenti di orario, nel rispetto di
quanto previsto dalle norme vigenti, con l’avvio della procedura di raffreddamento.
L’immediata sospensione delle Relazioni Sindacali in tutte le Aziende del Settore.
Conseguentemente a ciò le Segreterie Nazionali e i Componenti l’Organismo non
parteciperanno altresì anche alle programmate riunioni del G.W.C./CAE di Enel.
L’immediata programmazione di Assemblee nei luoghi di lavoro.
La programmazione di Attivi unitari regionali.
Approvato all’unanimità.
La Delegazione Sindacale Unitaria
Filctem-Cgil Flaei-Cisl Uiltec-Uil
Le Segreterie Nazionali
Filctem-Cgil Flaei-Cisl Uiltec-Uil
Care colleghe, cari colleghi,
martedì 28 giugno, sarà di nuovo sciopero nazionale per l'intera giornata di tutti i lavoratori del Gruppo elettrico “Tirreno Power” (tre centrali termoelettriche: Vado Ligure, a Savona; Torrevaldaliga Sud, a Civitavecchia (Roma); Napoli Levante e 17 centraline idroelettriche distribuite nell'arco dell'Appennino ligure, per complessivi 380 lavoratori circa), investito da qualche anno da una pesante crisi industriale.
L’astensione dal lavoro “si è resa necessaria – incalzano i sindacati - soprattutto a causa della decisione di ritirare il progetto di riavvio dei gruppi sotto sequestro nella centrale di Vado Ligure, da parte del C.d.A. di Tirreno Power, per il quale non vi è un piano alternativo credibile per la reimpiegabilità del personale coinvolto dalla crisi”. In allegato il comunicato stampa unitario dei sindacati che, sia pure in sintesi, dettaglia i motivi della astensione dal lavoro e le proposte di Filctem, Flaei, Uiltec.
ELETTRICI, FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL, UILTEC-UIL: “IL 28 GIUGNO NUOVO SCIOPERO PROCLAMATO IN TUTTE LE CENTRALI DEL GRUPPO “TIRRENO POWER”: A RISCHIO QUASI 200 POSTI DI LAVORO
Martedì 28 giugno, sarà di nuovo sciopero nazionale per l'intera giornata di tutti i lavoratori del Gruppo elettrico “Tirreno Power” (tre centrali termoelettriche: Vado Ligure, a Savona; Torrevaldaliga Sud, a Civitavecchia (Roma), Napoli Levante e 17 centraline idroelettriche distribuite nell'arco dell'Appennino ligure, per complessivi 380 lavoratori circa), investito da qualche anno da una pesante crisi industriale.
L’astensione dal lavoro “si è resa necessaria – incalzano i sindacati - soprattutto a causa della decisione di ritirare il progetto di riavvio dei gruppi sotto sequestro nella centrale di Vado Ligure, da parte del C.d.A. di Tirreno Power, per il quale non vi è un piano alternativo credibile per la reimpiegabilità del personale coinvolto dalla crisi”. “Questa decisione – continuano i sindacati – avrà ripercussioni negative sulla situazione degli esuberi in tutti i siti aziendali, in quanto la conferma dell’investimento avrebbe, invece, dato respiro alla situazione produttiva, almeno nel medio periodo, consentendo la possibilità di predisporre una proposta efficace e credibile per la reindustrializzazione del sito e un piano industriale adeguato per il futuro di tutti i lavoratori della società”.
“Ci attendiamo – proseguono i sindacati – che, nell'incontro previsto il 4 luglio al ministero dello Sviluppo Economico, le istituzioni (Governo ed Enti locali), gli azionisti, l’azienda e tutto ciò che ruota attorno al settore elettrico, indichino, senza ambiguità, quali sono gli strumenti per governare la situazione e per mettere a punto una soluzione”.
“In autunno – ricordano i sindacati – scadranno i contratti di solidarietà che oggi coinvolgono tutti i lavoratori di Tirreno Power e se non verrà presentato un piano industriale degno di questo nome, saranno a rischio anche gli ammortizzatori sociali, e la strada dei licenziamenti diventerebbe obbligata”.
A subire le conseguenze della crisi sono centinaia di lavoratori, ma alla crisi di Tirreno Power rischiano di aggiungersene molte altre se non verranno predisposti strumenti straordinari per governare la cosiddetta “transizione energetica” sulla quale – ribadiscono i sindacati – “fino ad oggi, tutti (ma proprio tutti!) hanno soltanto espresso generica solidarietà e generici scenari idilliaci”.
Roma, 24 giugno 2016