Chi ha iniziato almeno a 18 anni può avere la pensione anticipata con 41 anni di contributi. Coinvolti disoccupati, invalidi ed altre categorie.
Precoci nel cominciare a lavorare, precoci nell’andare in pensione? E’ possibile. Chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni può andare in pensione anticipata dal mese di maggio 2017, a certe condizioni e con requisiti contributivi inferiori a quelli richiesti a chi si è avviato più tardi al mondo del lavoro: 1 anno e 10 mesi in meno per gli uomini e 10 mesi meno per le donne [1].
Grazie alla Legge di Bilancio 2017, lavoratori e lavoratrici precoci possono andare in pensione anticipata. Purché siano iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria con almeno 1 anno di contributi pagati per lavoro effettivo svolto prima dei 19 anni. In altre parole, devono avere iniziato a lavorare almeno a 18 anni compiuti. Inoltre, per poter andare in pensione anticipata devono avere accumulato 41 anni di contributi.
L’agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio interessa i lavoratori precoci disoccupati, invalidi, beneficiari della Legge 104 o addetti a mansioni gravose.
In particolare, possono andare in pensione anticipata i lavoratori che hanno iniziato prima dei 19 anni e che sono:
La pensione anticipata dei lavoratori che hanno iniziato prima dei 19 anni con 41 anni di contributi non è cumulabile con redditi di lavoro subordinato o autonomo per il periodo di tempo che corrisponde alla differenza tra l’anzianità contributiva chiesta normalmente per la pensione anticipata e quella raggiunta al momento del pensionamento. Che cosa vuol dire? Che se io, lavoratore maschio, voglio andare in pensione con 41 anni di contributi perché precoce, non potrò lavorare per 1 anno e 10 mesi, cioè fino al raggiungimento dell’età contributiva normalmente richiesta (42 anni e 10 mesi). Mia moglie, invece, precoce anche lei, se vuole andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi non potrà lavorare nei 10 mesi successivi. Sarà, comunque, un futuro decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri a fissare ulteriori paletti a questo proposito.
Inoltre, la pensione anticipata con 41 anni di contributi non è cumulabile nemmeno con le maggiorazioni previste per determinate attività.
La soglia dei 41 anni di contributi per andare in pensione se si è iniziato a lavorare prima dei 19 anni non durerà in eterno ma sarà vincolata all’adeguamento della speranza di vita. Il prossimo scatterà nel 2019. Se si confermerà il dato Istat secondo cui la speranza di vita diminuirà (sic!), la soglia resterà invariata. Se, invece, come prevedono i più ottimisti, l’adeguamento si alzerà di 4 mesi, la soglia per andare in pensione anticipata come lavoratore precoce aumenterà a 41 anni e 4 mesi.
La domanda per poter andare in pensione anticipata come lavoratore precoce va presentata all’Inps, il quale valuterà se ci sono i requisiti necessari primo per essere riconosciuto come lavoratore precoce e, poi, per concedere il trattamento previdenziale.
L’accesso alla pensione anticipata con 41 anni di contributi non sarà per tutti, ma nel limite delle risorse stanziate per questo scopo, pari a:
In caso di accoglimento di un numero di domande non compatibile con le risorse stanziate, la decorrenza della pensione può essere posticipata.
LA SCUOLA DEI MAESTRI VETRAI, il servizio del TG3 Regione Veneto sull'Abate Zanetti di Murano
LINK:
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5b94ca0c-7c4e-4870-94e6-ad5ff5c40885.html#p=